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Intervento al Seminario psicoanalitico di Genova:
"La crisi del pensiero nel bambino, nell'adolescenza, nell'adulto".
Sala conferenze Associazione Italo Americana, 15 febbraio 1997.
Mi viene in mente la frase prevenire è meglio che curare: il primo pensiero che mi viene è che curare è meglio che prevenire.
Detto così potrebbe essere sovvertire troppo, ma andrebbe fatto: si potrebbe dire che spesso la cura è la correzione di una prevenzione, cioè di un’attesa di malattia.
Ciò che crea l’"adolescenza" è l’attesa che mio figlio diventi adolescente.
E' esperienza quotidiana quella di un genitore separato che viene lì e mi dice: "io vorrei che lei parlasse un po’ con mio figlio, perché essendo io separato sicuramente a lui capiterà qualcosa".
Non è la domanda del figlio: è l’attesa del padre che suo figlio sarà malato a causa della sua condizione.
E spesso così si farà che
accada.
Tutto il concetto di educazione sessuale rientra in questo stesso concetto: una volta ho scritto da qualche parte che un padre che fa educazione sessuale al figlio, spesso è come se dicesse al figlio "non ti preoccupare se ti crescono i piedi e quindi dovrai cambiare le scarpe": una cosa del genere è un’assurdità.
A tutti i bambini crescono i piedi e le scarpe diventano strette, eppure a nessuno verrebbe mai in mente di dire alcunché in merito, o di prevenire il problema che ciò potrebbe costituire.
Non si vede per quale motivo, ciò che accade a una certa età nel corpo, dovrebbe invece essere da prevenire nelle sue conseguenze.
Con l'esito finale di crearle. Così come si crea l’"adolescenza": un esempio drammatico che potrebbe bastare.
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