bibliografia

freudiana


home page



 

Psicogenesi di un caso di sessualità femminile - 1920

Si tratta in pratica di un testo che potrebbe sicuramente comparire tra i "Casi clinici" ma che potrebbe anche essere più spesso citato come testo di tecnica psicoanalitica.
E' il racconto del caso di una bella e intelligente donna diciottenne, innamorata di una signora dieci anni più anziana di lei e affidata a Freud dai genitori i quali non ne accettano la omosessualità.

1. Dal punto di vista della tecnica analitica Freud mette in evidenza che l'ANALISI spesso si suddivide in DUE FASI:
a. l'analista "si procura dal malato le informazioni necessarie, lo rende edotto dei presupposti e dei postulati dell'analisi ed elabora dinnanzi a lui la costruzione della genesi del suo male alla quale si ritiene autorizzato in base al materiale fornito";
b. il paziente "si impadronisce del materiale che gli è stato prospettato, ci lavora su, rammenta quel che può dei contenuti che si presumono rimossi... così facendo egli può confermare, integrare e rettificare le congetture del medico".
Non sempre le due fasi sono separate nettamente l'una dall'altra, dipende da come operano la resistenza e la traslazione.
In questo caso la resistenza assume la forma della scolaretta perfetta: "quando una volta le illustrai una parte della teoria particolarmente importante e che la riguardava da vicino, ella esclamò con una intonazione inimitabile: Ah, è davvero molto interessante!" (un'analisi che si trasforma in diligente studio).
Freud nota che succede spesso nella nevrosi ossessiva: grandi progressi nella comprensione analitica, senza alcun mutamento delle coazioni e inibizioni. E' la formula del "sarebbe tutto giustissimo... se ci volessi credere!".
Quanto alla traslazione sembrava che non ci fosse: ma questo è impossibile.
In realtà si trattava di animosità contro gli uomini (a partire dal padre) trasferita sullo psicoanalista: in pratica la vendetta era rimanere attaccata al proprio star male !
Freud nota, e lo dice alla paziente, che lei racconta a questo proposito sogni falsi, per ingannarlo come aveva sempre ingannato suo padre.
Si tratta di sogni "compiacenti e mendaci" poichè "il sogno non è l'inconscio", non coincide con esso, spesso può essere anche quasi cosciente o cosciente quando mette insieme due desideri di cui uno inconscio (in questo caso il desiderio inconscio di compiacere il padre/analista e quello conscio di ingannarlo)..
Ma Freud scopre di più: "il desiderio di farmi la corte" per "potermi deludere ancora più radicalmente in seguito".
Freud annota, a proposito dell'amore per il padre (e per eventuali altre persone amate nella propria vita,) il suo stupore "per il fatto che gli esseri umani possano passare attraverso momenti così grandi e importanti della loro vita amorosa senza prestare ad essi molta attenzione, e anzi, talvolta, senza rendersene conto affatto, oppure quando ne prendono coscienza, che essi possano ingannarsi così profondamente nel valutarli".  Si noti che nel testo egli cita esplicitamente persino gli "insospettati effetti che possono derivare... dall'uccisione di un feto". (pag 160-161)


2. Affrontando più precisamente il tema dell'omosessualità, Freud denuncia la difficoltà nella cura di una tale patologia e mette in guardia lo psicoanalista: "Di regola l'omosessuale... se e quando decide di affidarsi al trattamento analitico" ha un piano segreto "che consiste nell'utilizzare il clamoroso fallimento di questo tentativo per tranquillizarsi e dire a sè stesso che avendo fatto tutto il possibile per combattere la propria particolare natura, può ora abbandonarsi ad essa con la coscienza a posto". (pag.145)
In questo modo il padre della psicoanalisi rende subito evidente che si tratta di individuare una precisa imputabilità nella scelta personale omosessuale.
In ogni caso occorre fare riferimento e attenzione a "tre ordini di fattori:
a. Caratteristiche sessuali fisiche (ermafroditismo somatico);
b. Caratteristiche sessuali psichiche (impostazione maschile o femminile);
c. Tipo di scelta oggettuale";
a questi bisogna aggiungere ciò che la ricerca psicoanalitica ha evidenziato e cioè "due fatti fondamentali":
a. l'omosessualità maschile (ma anche femminile) presenta "una fissazione sulla madre particolarmente intensa";
b. "in tutte le persone normali è possibile rintracciare... un grado assai considerevole di omosessualità latente o inconscia".(Vol IX pag.165)

3. Il terzo punto affrontato dal testo riguarda le domande riguardo il fatto che l'omosessualità possa essere congenita o acquisita. Freud con decisione afferma: che lo studio dei casi mostra "fino a che punto il porsi questo problema è di per sè sterile e inopportuno" (pag.149); che "meglio sarebbe che a questo problema non fosse comunque attribuita una grande importanza" (pag.164); e infine che "l'ipotesi di un 'terzo sesso', creato da una natura in vena di bizzarrie, viene completamente a cadere".
Freud ricorda anche che se la teoria decide di operare un'ulteriore riduzione finisce che: "la mascolinità si dissolve nell'attività e la femminilità nella passività, il che è troppo poco".(pag.166)

Nell'analisi della donna Freud segue questo percorso:
- quanto si sia portata avanti nel soddisfacimento della sua relazione;
- quanto fosse convinta di volere guarire