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Le resistenze alla
psicoanalisi - 1924
In questo breve testo Freud riflette sui motivi di tutta la resistenza
che la psicoanalisi incontra da parte dei medici e dei filosofi.
Se è vero che ogni cosa nuova implica una spesa psichica, deve esserci
qualcosa di più sia per il medico che reputa la psicoanalisi "un sistema
speculativo", sia per il filosofo "che la commisura sul metro delle
proprie artificiose formazioni sistematiche".
Ma se ciò può spiegare la riluttanza nell'accettare una nuova scienza in
circoli scientifici, non spiega invece il tono eccessivo di sdegno e
sarcasmo: si può supporre che non si tratti solo di "resistenze di
natura intellettuale", ma anche e specialmente di "potenze affettive".
I contenuti di queste resistenze sono certamente:
1. la dottrina psicoanalitica delle pulsioni (che sebbene rigorosamente
dualista - ultimamente pulsioni sessuali e pulsioni di morte o pace - è
stata più volte tacciata di "pansessualità"). Perchè questa dottrina
suscita tanta paura nel parlarne? La risposta di Freud è molto semplice:
tutti i contenuti della psicoanalisi rendono evidente che "la società
non è nè così ricca nè così bene organizzata da poter risarcire
adeguatamente il singolo per quel tanto di rinuncia pulsionale che gli
impone", occorre quindi proteggersi "mediante il divieto di discussione
e di critica";
2. l'avere "messo la parola fine alla bella favola dell'asessualità
dell'infanzia", che culmina nel complesso edipico e poi nella sua
rimozione (con i "risulta" del timore dell'incesto e possenti sensi di
colpa): "intensi sentimenti umani sono stati feriti dal contenuto della
dottrina psicoanalitica" che ha messo il dito sulla piaga di quell'amore
rimosso e chiuso nell'oblio. Questa, psicologica, costituisce la terza
umiliazione umana, dopo quella biologica (discendere da una scimmia) e
quella cosmologica (il ribaltamento copernicano);
3. la difficoltà nel farsi una vera opinione della psicoanalisi senza
sperimentarla e esercitarla;
4. l'essere Freud un ebreo.
Il testo contiene due pensieri di Freud che
meritano sicuramente attenzione e quindi una citazione a parte.
Il primo riguarda l'essere ebreo: "per aderire alla teoria
psicoanalitica bisognava avere una notevole disponibilità ad accettare
un destino al quale nessun altro è avvezzo come l'ebreo: è il destino di
chi sta all'opposizione da solo."
Il secondo: "gli uomini, in quanto massa, si comportavano verso la
psicoanalisi esattamente come il semplice nevrotico che avevamo preso in
cura... non era certo cosa da poco avere per paziente l'intero genere
umano...". |