bibliografia

freudiana


Gianpietro Sery



 

Una difficoltà della psicoanalisi - 1916
 

Freud scrive per l'amico ungherese Hugo Ignotus, questo articolo per la Rivista "Nyugat", di cui quest'ultimo è il Direttore.

Si tratta di uno scritto breve e certo lacunoso ma molto significativo: diviso in due parti, nella prima tratta del pensiero psicoanalitico e nella seconda tratta delle tre "ferite narcisistiche" che la scienza ha procurato a ogni singolo della umanità.

1- Nei confronti della psicoanalisi, afferma Freud, la difficoltà più grande non è di tipo "concettuale" bensì di tipo "affettivo": ciò che è rifiutato dai più è sostanzialmente il pensiero economico della "libido".
Riguardo la vita psichica, la psicologia ci fornisce solo "risposte assai poco soddisfacenti".
La tecnica psicoanalitica permette invece di riconoscere fondamentali passaggi di pensiero: essa consiste di "sottoporre a una revisione" il pensiero alla ricerca di una "soluzione migliore" che permetta la salute. Durante la cura "cerchiamo di capire a quali rappresentazioni oggettuali la libido è legata e la rendiamo libera per metterla a disposizione dell'Io."
Le "rappresentazioni oggettuali" non sono qui altro che le teorie che hanno preso possesso dei pensieri senza peraltro avere la caratteristica dell'essere consapevoli.
Ripercorre qui Freud il pensiero che lo ha portato a precise conclusioni riguardo il percorso dalla salute iniziale al formarsi delle nevrosi: "all'inizio dello sviluppo individuale, tutta quanta la libido (e cioè ogni impulso erotico, ogni capacità di amore) è collegata alla propria persona... Solo più tardi accade che, appoggiandosi ai grandi bisogni dell'esistenza, la libido trabocchi dall'Io sugli oggetti esterni... La libido può però venir nuovamente staccata da quegli oggetti e ritirata nell'Io... E' essenziale per la completa sanità della persona che la libido non perda la sua completa mobilità.". Molto sinteticamente: allo stato iniziale è stato dato il nome di "narcisismo"; sono seguiti i rapporti con l'altro; è possibile una "regressione" patologica al "narcisismo" di partenza.

2- L'umanità ha conosciuto recentemente tre teorie scientifiche che hanno provocato ferite proprio al narcisismo di ciascuno:
a- "cosmologica": la terra e quindi l'uomo non sono immobili al centro dell'universo.
b- "biologica": l'uomo parte come un qualunque animale senza presupposti di privilegi.
c- "psicologica": "L'Io non è padrone in casa propria". Freud pone con molta chiarezza l'imputabilità individuale come terza ferita, ovvero come vera e propria obiezione"... la psichiatria... si limita a dire 'degenerazione, disposizione ereditaria, minorazione costituzionale'... La psicoanalisi si propone invece di spiegare... La colpa dobbiamo dire è tua. ... solo... il sintomo... ti è noto... ti  spingi addirittura al punto di ritenere che psichico sia identico a cosciente...".

Ecco rimessi con forza da Freud al centro della tecnica psicoanalitica tre principi essenziali: il moto a-simmetrico (rapporto), il riconoscimento dei presupposti (teorie) e l' imputabilità.