Alcuni tipi di carattere
tratti dal lavoro psicoanalitico - 1916
Tre brevi saggi in cui Freud mostra come nella psicoanalisi, trovandosi
nel trattamento a fronteggiare diversi tipi di resistenze, si finisce
per prendere in considerazione anche parti del carattere dei pazienti.
1- Le eccezioni.
La resistenza "dell'eccezione" possiede questa
formulazione: "La vita... mi deve un risarcimento, che io farò in modo
di ottenere. Ho perciò diritto di essere una eccezione...", ovvero ho il
diritto di sottrarmi a quelle richieste che emergono nel lavoro
analitico e che vorrebbero farmi rinunciare momentaneamente alla
realizzazione di un qualche piacere.
Quindi, al medico che "si serve di una qualche componente dell'amore",
il paziente fa obiezione.
2- Coloro che soccombono al successo.
Si constata che ci sono pazienti che non sono "in
grado di sopportare la loro felicità".
Ora, normalmente, non si sopportano invece le frustrazioni.
Freud propone la distinzione tra "frustrazione esterna" (avvenimento
negativo nella realtà) e "frustrazione interna" (che va ricercata
nell'analisi): quando ci si ammala in conseguenza del successo
"significa che la frustrazione interna ha agito da sola...".
Quindi "le forze della coscienza morale che provocano la malattia in
conseguenza del successo, anzichè come al solito, con la frustrazione,
sono intimamente connesse con il complesso edipico, con il
rapporto col padre e la madre...".
Sembrerebbe che la "frustrazione interna" di cui sopra sia quindi
riconducibile ad una "ri-lettura adolescenziale" dell'amore nei
confronti della madre o del padre: una ri-lettura che trasforma l'amore
in un reato necessitante l'espiazione della colpa e lo trasforma altresì
in "frustrazione" (non reale ma nel proprio pensiero) per il fallimento
dell' uccisione del rivale e il mancato "rapporto sessuale incestuoso".
3- I delinquenti per senso di colpa.
Ci sono pazienti rispettabilissimi che confessano
a Freud "azioni illecite".
Egli constata che "il senso di colpa era preesistente all'atto illecito
e non traeva origine da esso".
Ancora una volta Freud si serve di ciò che è ascoltato da dietro il
divano: "il risultato costante del lavoro analitico ci diceva che questo
oscuro senso di colpa proveniva dal complesso edipico ed era una
reazione ai due grandi propositi criminosi di uccidere il padre e avere
rapporti sessuali con la madre.".
Lo stesso motivo per cui spesso i bambini "diventano 'cattivi' per
provocare la punizione e... dopo essere stati castigati si
tranquillizzano e si pacificano.".
Se qualcuno vedesse nelle due ultime osservazioni una riduzione di tutto
nel pan-sessualismo freudiano (qualcuno anche negli "addetti ai
lavori"), ricordi semplicemente che l'edipo come "complesso" è solo nei
pensieri, malati, dei pazienti nevrotici di Freud.
E' l'edipo, ovvero l'amore sano per madre e padre, che qualora diventi
(rivisitato nella teoria "adolescenza") un problema (ossia faccenda
complessa), crea nel pensiero la teoria che è alla base del senso di
colpa: in realtà il fondatore della psicoanalisi è su questo sempre
stato chiarissimo.
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