bibliografia
freudiana
Gianpietro Sery
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Comunicazione di un caso di
paranoia in contrasto con la teoria psicoanalitica - 1915
Il contrasto in realtà è solo apparente: riguarda l'affermazione
psicoanalitica che "il
paranoico lotta contro un'intensificazione delle sue tendenze
omosessuali..." e "... il persecutore è in definitiva colui che il
paranoico ama o ha amato... dello stesso sesso...", affermazione che
sembrerebbe a prima vista negata dal caso di una donna paranoica che
(presentata a Freud da un noto avvocato per un suo parere
professionale), sembra avere respinto l'amore di un uomo da lei
trasformato in persecutore.
L'intuizione di
Freud è quella di comprendere che si tratta di andare più a fondo nella
conoscenza di quel caso e gli basta un secondo incontro per rintracciare
nel racconto anche la presenza di una donna, una dirigente che lei può
avere certamente assunto come sostituto della madre. Anche in questo
caso dunque "il persecutore originario, l'istanza alla cui influenza ci
si vuole sottrarre, non è l'uomo, bensì la donna" (ovvero qualcuno dello
stesso sesso).
Qui Freud ritaglia lo spazio per una esposizione della "paranoia".
"Il paranoico lotta contro un'intensificazione delle sue tendenze
omosessuali - ciò che in fondo rimanda a una scelta oggettuale di tipo
narcisistico. Inoltre... il persecutore è in definitiva colui che il
paranoico ama o ha amato in passato." E' per entrambi questi due motivi
che "il persecutore deve essere dello stesso sesso del perseguitato".
In questa patologia, "di regola accade che il perseguitato rimane
fissato alle stesse persone, e quindi anche allo stesso sesso, che
furono oggetto della sua scelta amorosa prima della metamorfosi
paranoica... l'attaccamento libidico inconscio a oggetti d'amore
incestuosi impedisce al cosiddetto nevrastenico di scegliere come
oggetto una donna estranea e lo costringe a limitare la sua attività
sessuale alla fantasia. Ma sul terreno della fantasia egli porta avanti
il processo che non gli è consentito attuare nella realtà e riesce a
sostituire la madre e la sorella con oggetti estranei. Poichè nel caso
di questi oggetti la censura no pone il suo veto, egli prende coscienza,
nelle sue fantasie, di questa scelta di persone sostitutive.".
Lo scritto contiene all'inizio una rilevante
annotazione di tecnica, e precisamente sul tema della "narrazione dei
casi".
Scrive Freud, lo scrive tra parentesi come lo riportiamo: "(... ho
cambiato l'ambiente del caso... ma non ho cambiato altro. Considero un
abuso l'espediente di presentare un caso clinico deformando la sue
caratteristiche, anche se a ciò si è indotti da ottime ragioni; infatti
non si può mai sapere quale aspetto del caso verrà trascelto dal un
lettore dotato di autonomia di giudizio, e quindi si corre il
rischio di portarlo fuori strada.)".
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