Gianpietro Séry

Tecniche di osservazione "psicopedagogica": ovvero osservanze, tecniche, psicologia

Azione di Formazione Aziendale dell' Asilo Umberto e Margherita di Genova-Sestri



Osservazione, cos'è:
in italiano:
- guardare con attenzione per rendersi conto di quanto interessa o può interessare (per "interesse"=guadagno).
- Obbedire a quanto si è impegnati, attuare impegni, obbligazioni.
- Considerazione o obiezione.
- Appunto o rimprovero, correzione.
In latino:
ob-servatio: considerazione, regola, religione e culto
Ob: verso o contro, davanti, per, a motivo di, per o contro (ob-rem: con vantaggio)
Servatio: obbedienza, modo di procedere, osservazione, esperienza
Tecnica, cos'è:
Tecnica: procedimento (cammino), complesso di norme (norme del rapporto)
"Psicopedagogia", cos'è ?
Psicopedagogia: non esiste una "sfera" educativa e tantomeno una psicologia della "sfera educativa": è una astrazione dannosa.
Esiste solo la psicologia come competenza della persona.
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Definizione:
"FARE UNA OSSERVAZIONE", con "TECNICA": cioè ?
fare esperienza di tutti i fattori della realtà di un rapporto obbligante (per il guadagno reciproco - e non contro il guadagno) in con-labor-azione con le norme dell'altro (non le "regole" di tecniche astratte).
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Osservazione, come:
1- preventiva: legata al prevenire problemi (dannosa e ammalante)
2- diagnostica: legata a conoscenze di problematiche di disagio o malattia psichica (rimandare ad altri ambiti e non farla diventare obiettivo dell'osservazione)
3- casuale: legata ad accadimenti che eccitano l'attenzione (alla quale non serve dare troppa importanza)
4- sistematica benchè fluttuante : atto voluto di attenzione all'accadere quotidiano della normalità (che non è fermarsi a guardare o necessariamente scrivere)
Osservazione, di cosa:
1- osservazione dell'educatore (osservare la propria azione di soggetto):
solo l'azione scopre il talento.
Annotazioni:
- l'uomo nasce sano: vedere ciò che va bene (non cercare conferme al già saputo e non cercare la malattia)
- la salute ha infinite forme, solo la patologia ne ha poche (non avere in mente un modello, neppure di maschio e di femmina: problematiche della "identità sessuale")
- sapere aspettare: la storia di un caso o la scheda in una scuola materna sono solo un atto conclusivo
- la globalità del reale in tutti i suoi fattori: mai isolare accadimenti troppo forti
- talento negativo: attenzione fluttuante della osservazione
- desiderio di collaborazione (discussione di situazioni, eventualmente di casi)
2- osservazione del bambino (osservare l'altro in azione - anche il bambino osserva, a volte anche meglio-):
l'imparare (è soddisfatto e curioso ? prende iniziativa ?)
Momenti: i nessi logici, l'analisi, la sintesi, la causalità e la casualità.
atti relazionali (agisce in modo tale da ricevere prima di tutto e poi dare soddisfazione?)
E' meglio non parlare di "relazioni oggettuali": l'uomo non si relaziona con oggetti ma con altri (soggetti).
E' meglio anche non parlare di socializzazione che spesso è solo una forma di interazione: anche lo psicotico interagisce benissimo, ma non si relaziona mai.
Momenti indicativi: - il distacco dall'adulto e il ritrovamento dell'adulto, - la dipendenza eccessiva (il "noi": un sublime noi che diventa una catena) e l' "indipendenza di figlio" (l' auto-nomia non è un bel termine educativo: è come dire auto-vocazione, sarebbe una bestemmia), - la cura del sé corporeo e la cura del corpo dell'altro, - la rappresentazione delle relazioni nel gioco.
moto nello spazio e nel tempo (lo vive come spazio di soddisfazione o come limitante, limitato, eccessivo ?).
Momenti: - il pensare, il parlare, il mangiare, il dormire
la forma, espressione del corpo, del viso, della gestualità (sa piacere? mi piace?)
Momenti: il pensare, parlare, mangiare, dormire.

 

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